La brachialgia è una condizione dolorosa interessante il braccio. Può manifestarsi per la compressione o lo schiacciamento dei nervi spinali, per l'aderenza di tessuto sugli stessi.
La compressione può avvenire in corrispondenza di un muscolo del collo contratto, lo schiacciamento nervoso può essere provocato da strutture ossee piazzate non correttamente.
La brachialgia è un dolore con cui tantissime persone convivono. La più comune forma di brachialgia è la cervicobrachialgia, che nasce come complicazione di un problema alla cervicale. Dal rachide cervicale, che costituisce le prime 7 vertebre della colonna vertebrale, partono i nervi spinali del plesso branchiale, che si protendono fino alle dita, per questo motivo il dolore al braccio può facilmente essere collegato a patologie connesse alla cervicalgia.
L’insieme dei nervi che si protendono dal tratto cervicale fino alla mano si chiamano plesso brachiale.
COME FUNZIONA LA BRACHIALGIA?
Il canale spinale e i fori intervertebrali sono tunnel ossei nella colonna vertebrale. Il midollo spinale e i nervi spinali (radici nervose) attraversano questi. Quando la dimensione di questi tunnel è ridotta, c'è meno spazio per i nervi spinali e / o il midollo spinale. Di conseguenza, la pressione può essere posizionata su queste strutture.
SINTOMI
I sintomi della compressione neurale (del nervo o del midollo spinale) comprendono dolore al collo, alla scapola o al braccio. Intorpidimento, sensazioni di formicolio e debolezza sono spesso associate alla brachialgia.
I disturbi che possono causare la compressione della radice nervosa e la brachilagia comprendono la stenosi spinale, la malattia degenerativa del disco, un disco intervertebrale sporgente o prolasso, speroni ossei (osteofiti) o spondilosi (osteoartrosi della colonna vertebrale). Comunemente, due o più di queste condizioni sono viste insieme.
QUALI SONO GLI ESAMI STRUMENTALI Più APPROPRIATI?
Gli esami strumentali che possono evidenziare una brachiaglia o una cervicobrachialgia sono la Tac e la Risonanza Magnetica perchè entrambe sono in grado di rilevare anche i tessuti molli, mentre la Lastra o Raggi X mostrano solo le ossa e l'unica cosa che si potrebbe notare è un assottigliamento del disco intervertebrale.
COME VIENE TRATTATO LA BRACHILAGIA?
Esistono numerose opzioni terapeutiche per la brachilagia, che dipenderanno dalla tua situazione specifica:
MEDICINALI ANTIDOLOROFICI
Un certo numero di farmaci può essere utile per questo tipo di dolore. Questi includono analgesici, agenti stabilizzanti di membrana, anticonvulsivanti e Pregabalin. Trattamenti medici speciali come le infusioni di ketamina possono essere utili in alcune situazioni.
INIEZIONI DELLA GUAINA DEI NERVI
L'anestetico locale può essere iniettato attraverso la pelle del collo, sotto la scansione TC o la guida a raggi X, attorno al nervo compresso. Questo è anche noto come "blocco foraminale". I pazienti spesso ottengono un beneficio significativo da questa procedura e talvolta la chirurgia può essere ritardata o addirittura evitata.
Sfortunatamente, il beneficio ottenuto da questa procedura è solitamente solo temporaneo e tende a svanire dopo diversi giorni, settimane o talvolta mesi. Questa procedura è anche un eccellente strumento diagnostico, soprattutto quando la scansione MRI suggerisce che i nervi multipli sono compressi e il neurochirurgo vorrebbe sapere esattamente quale nervo sta causando i sintomi.
Queste procedure sono meglio coordinate da uno specialista del dolore interventistico, in quanto i blocchi possono essere seguiti da altre procedure di tipo aghi a basso rischio come le neurotomie a radiofrequenza pulsata.
OSTEOPATIA
L’osteopatia si rivela un metodo efficace e utilissimo per curare la brachialgia e la cervicobrachialgia, correggendo le disfunzioni meccaniche che, come sopra descritto, sono spesso all’origine di questi dolori. Tali disfunzioni possono essere generate anche da traumi.
In questi casi l’osteopatia controlla per primo il tratto cervicale, intervenendo con tecniche manipolative delicate e puntando a rimuovere le cause. Non è possibile, infatti, attenersi a schemi terapeutici sempre uguali, i osteopatia si cura il paziente e non i semplici sintomi.
L'Osteopata controlla per prima cosa il tratto cervicale e interviene trattando le disfunzioni vertebrali con tecniche morbide, indolori e a rischio zero.
Il trattamento delle parti muscolari e delle zone fasciali avviene con trazioni manuali soft e con tecniche craniosacrali non invasive e assolutamente efficaci.
Nel caso di una protrusione o di un'ernia cervicale abbastanza grave non si esclude l’utilità di interventi mirati alla cura dei dischi ma è necessario comprendere bene che il ripristino manuale della funzione meccanica è comunque la prima e più indispensabile azione utile a far sì che il problema non si riproponga a distanza di tempo. L’intervento osteopatico è sufficiente a risolvere la situazione.
In ogni caso se prima non si rimuovono le cause è inutile intervenire sui loro effetti.
L'Osteopata utilizza le proprie mani come unico strumento di lavoro e, grazie a questo, comprende quali aree del corpo non funzionano correttamente. La tradizionale "visita" è preceduta da un'anamnesi (raccolta dati attraverso domande al paziente). La visita osteopatica ha un approccio globale e non distrettuale: pertanto, il paziente viene valutato nella sua globalità e non solo nella zona di sofferenza.
Nella maggior parte dei casi, il tratto cervicale in sé non presenta problemi primari ma si adatta a disfunzioni periferiche localizzate sia a monte che a valle:
- Disfunzioni viscerali: spesso a livello cervicale si scaricano tensioni meccaniche provenienti dai visceri toracici, addominali o pelvici. Il compito dell'osteopata sarà individuare il viscere coinvolto, lavorare sulle fasce che lo avvolgono in modo da diminuire le tensioni interne e liberare il tratto cervicale interessato. Questo tipo di trattamento in genere porta a un miglioramento sulla sintomatologia dolorosa e sulla mobilità. Il trattamento osteopatico è particolarmente utile nel dolore cervicale di tipo cronico.
- Disfunzioni cranio-sacrali: nelle prime tre vertebre cervicali si trova l'inserzione della meninge esterna; per questo, una qualsiasi alterazione del sistema cranio-sacrale può avere ripercussioni sul tratto cervicale. In questo caso l'Osteopata tratterà il paziente con tecniche di tipo cranio-sacrali.
- Disfunzioni della colonna vertebrale: il tratto cervicale si adatta facilmente disfunzioni della colonna vertebrale, del bacino e può essere influenzato da catene lesionali in partenza addirittura dal piede.
Nel corso della visita si analizza la dinamica delle vertebre cervicali e la tensione delle fasce cervicali (in particolar modo la fascia cervicale media e la tensione dei muscoli del collo). In caso si trovino disfunzioni locali e non vi siano controindicazioni all’applicazione di tali tecniche, si effettuano correzioni dirette per garantire il ripristino di una corretta funzione. Tali tecniche sono dolci e mai dolorose.
La terapia osteopatica può risolvere all’origine le problematiche antalgiche del plesso brachiale, decomprimendo la pressione esercitata su di esso; tramite tecniche manuali osteopatiche.