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Asma: come curarla con il trattamento osteopatico

Osteopata.com

mercoledì 5 agosto 2015

Il trattamento osteopatico per la cura dell’asma viene generalmente applicato per apportare beneficio tramite tecniche manipolative, fondamentali nel controllo e recupero della malattia.

L’efficacia del trattamento dell’asma con l’Osteopatia sta lentamente prendendo campo come forma principale di cura della patologia, guadagnando l’accettazione della comunità medica in Europa e Stati Uniti.

Una delle forme croniche di malattia delle vie respiratorie più diffusa nella popolazione è l’asma bronchiale.

L’asma bronchiale è un’infiammazione delle vie respiratorie che perdura nel tempo, caratterizzata generalmente da alcuni fattori:

  • difficoltà nella respirazione
  • manifestazioni di tosse
  • senso di oppressione al torace
  • respiro sibilante

I sintomi asmatici spesso sono più presenti e persistenti durante la notte, a causa di un’iperattività delle strutture bronchiali. Ambienti contenenti stimoli fastidiosi per il paziente contribuiscono all’aggravarsi delle manifestazioni di asma.

Le cause che portano alla comparsa di questa patologia non sono ancora oggi del tutto chiare, per via della sua estrema variabilità. Alcuni fattori genetici e ambientali, forme allergiche e inquinamento, sembrano avere una notevole influenza nella comparsa di asma. I pazienti più colpiti sono di solito quelli in età infantile.

Il trattamento dell’asma con l’Osteopatia, offre un consistente aiuto nella cura dell’asma. Grazie al trattamento manipolativo, l’osteopata è in grado di regolare tutti gli aspetti meccanici della respirazione, portando sollievo a tutte le strutture interessate durante l’atto respiratorio.

In pazienti con asma, quindi, con l’aiuto di tecniche manipolative l’osteopata intende

influenzare le risposte terapeutiche attraverso tre principali meccanismi fisiologici:

  • In primo luogo, la conformità massima alla gabbia toracica viene ripristinata per aumentare il movimento respiratorio del paziente. L’osteopata allenta le tensioni che causano forti dolori nel paziente asmatico e che si traducono in lesioni, dovute all’uso eccessivo di muscoli e articolazioni implicati nella respirazione.
  • Come secondo meccanismo fisiologico, si tenta di influenzare una risposta terapeutica nel paziente attraverso la normalizzazione del sistema nervoso autonomo. Un’innervazione parasimpatica alle principali strutture respiratorie viene fornita dai rami del nervo vago. L’innervazione simpatica che ha origine nei primi quattro o cinque segmenti toracici del midollo spinale, produce sinapsi nei gangli vertebrali presenti in profondità, nella parte superiore del torace. Il trattamento manipolativo migliora la reattività della funzione respiratoria attraverso il ripristino del movimento delle regioni atlanto-occipitale e toracica superiore.
  • Per ultimo, il trattamento di manipolazione osteopatica può facilitare il riequilibrio del flusso linfatico. Quando tale circolo presenta una disfunzione, i tessuti diventano ematosi e ricchi di sostanze di scarto, che vanno ad accumularsi: ciò può influire negativamente sull’evolvere dell’asma. Il trattamento va ad allentare le tensioni sulla miofascia, struttura di supporto dei vasi linfatici, riducendo notevolmente la congestione delle vie aeree nei pazienti asmatici.

E’ stato dimostrato che il trattamento dell’asma con l’osteopatia migliora la facilità di respirazione, evidenziando miglioramenti consistenti delle funzioni respiratorie nei pazienti con asma grazie all’aiuto di tecniche manipolative osteopatiche.

Approccio Osteopatico all’Asma

I medici osteopati sono abituati a valutare tutti i sistemi corporei nella diagnosi e nel trattamento dei loro pazienti. Essenziale per questo approccio è la valutazione e il trattamento del sistema muscolo-scheletrico e un riconoscimento del suo ruolo nel benessere dei pazienti.

In effetti, il ruolo del sistema muscolo-scheletrico nell'assistenza sanitaria dell'intero paziente è stato la preoccupazione principale dei medici osteopati negli ultimi 100 anni. Poiché il sistema muscoloscheletrico è un componente integrante del meccanismo respiratorio, ne consegue che la massimizzazione della sua efficienza consente una migliore funzionalità respiratoria.

È stato dimostrato che le tecniche osteopatiche manipolative (OM) aumentano la capacità vitale e la mobilità della gabbia toracica, migliorano la funzione diaframmatica, migliorano la pulizia delle secrezioni delle vie aeree e possibilmente migliorano la funzione autoimmune. Nei pazienti con asma, le tecniche OM si focalizzano sulla struttura e la funzione del torace può essere impiegato per massimizzare l'efficacia del ciclo respiratorio.

Un ciclo respiratorio pienamente efficace può essere ottenuto aumentando la mobilità della gabbia toracica e della colonna vertebrale toracica per consentire un'escursione completa del meccanismo ventilatorio. Sebbene questo componente della respirazione sia solo uno dei molti fattori che influenzano la capacità di respirare, l'incapacità di considerare questo meccanismo durante la diagnosi e il trattamento crea un'opportunità mancata nella terapia dell'asma.

Inoltre, l'asma produce un ciclo autosostenuto di riflessi viscerosomatici e somatoviscerali da lungo tempo riconosciuti nella letteratura medica osteopatica.4 Sebbene gli agenti farmacologici si siano dimostrati efficaci nel migliorare i sintomi dell'asma e abbiano anche dimostrato risultati per l'azione diretta sulle vie aeree e l'infiammazione polmonare- la componente muscolo-scheletrica della respirazione non è chiaramente indirizzata dalla terapia farmacologica.

Come risultato di questo approccio convenzionale al trattamento dell'asma, l'efficacia respiratoria non è massimizzata e le vie distruttive somatoviscerali sono autorizzate a continuare la loro influenza facilitante negativa sul ciclo cronico dell'asma ricorrente. Inoltre, i pazienti con malattia polmonare ostruttiva cronica esercitano uno sforzo considerevole per superare le restrizioni meccaniche alla respirazione e qualsiasi riduzione della rigidità della gabbia toracica riduce di conseguenza il lavoro di respirazione.